La Festa dell’Uva va al Baluardo

1999, 2001, 2003, 2005, 2006, 2010 e…2011. Il Bacco d’oro va per il secondo anno consecutivo al rione Baluardo, quello con il maggior numero di trofei. E la sorte ha voluto che proprio il sottoscritto fosse tra le fila dei rosso amaranto. Un evento nell’evento.

Il grande vascello del cielo si libra silenzioso, trasportato dal vento. L’aria intorno è immobile e tranquilla, lo sguardo spazia su un orizzonte sconfinato […]


E’ domenica mattina e va in scena il pallone aerostatico in Piazza Mateotti. Peccato che il vento non abbia permesso il dispiegamento delle quattro bandiere lunghe 25 metri. Uno spettacolo nello spettacolo, mancato.

Subito rientriamo nel rione per sistemare gli ultimi dettagli: la zucca appena raccolta dopo giorni di ricerche, il cambio del foulard leggermente stropicciato dopo tanto lavoro, il tovagliolo preso dalla dote lasciata dalla madre che avrebbe voluto fosse usato per la manifestazione.

In fondo alla via inizia a rumoreggiare che la giuria è alle porte. Ognuno prende la sua posizione, un’ultima raccomandazione ai bambini, uno scambio di sguardi che incitano a dare il meglio. All’improvviso le porte si aprono e nel Baluardo ci si ritrova nel 1961, quando l’Italia compieva 100 anni.

La televisione sta avendo una diffusione sempre più marcata su tutto il territorio nazionale e influenza gli stili di vita. Anche a Capoliveri ci si ritrova alla sera nel Bar di Marina per assistere a “Lascia e Raddoppia” o “Carosello”. I media informano e sono artefici dell’immagine unitaria del paese ai cittadini: la festa è l’occasione per costruire un mito ufficiale della nazione.
Nella piazza del rione, vengono riproposte scene di vita quotidiana. Nei primi anni Sessanta i capoliveresi e gli elbani in generale, dividevano le proprie attività tra orto e miniera, tra vigna e fonderia. Lavoro manuale. E l’unico aiuto veniva dall’asino.
Molte donne rientravano presto a casa per preparare quei piatti poveri oggi ritornati prepotentemente nella tradizione culinaria. Su tutti, la panzanella.
Scendendo per le strette e colorate vie, si assiste a eventi che segnarono quell’annata: nel 1961, infatti, ci fu il decimo censimento della popolazione italiana – e per l’occasione viene esposto il manifesto consegnato al comune elbano; due giovani sono seduti sulla vespa, con indosso degli occhiali a goccia, e controllano una cartina dell’isola stampata proprio in quell’anno; la maternità, così veniva chiamato l’ambulatorio, vede la luce.
Si chiude con un assaggio dei prodotti locali, accompagnati dalle musiche di Modugno, Mina e dei 24mila baci del giovane Celentano.
Al calar del sole, quando il Bacco torna nel centro del Baluardo, è tempo di festa. Tra ricordi e aneddoti, si brinda a tutti quelli che hanno partecipato, parteciperanno o vorrebbero partecipare; si brinda a Capoliveri e all’Italia.

Grazie ad Officina Turistica per avere dato modo ai blogger di entrare in contatto con questo magnifico spaccato dell’Elba e dell’Italia; grazie ai compagni di tweet e di click per la riuscita del social media team. All’anno prossimo per #elbauva2012!

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