Capoliveri e l’isola d’Elba tra storia e personaggi. Intervista a Gloria Peria

Gloria Peria nuovo personaggio per Capoliveri

Gloria Peria, coordinatrice della gestione associata degli archivi storici, al centro tra Ornella Vai e G.M. Battaglini

Gloria Peria è Coordinatrice della Gestione Associata degli Archivi storici di tutti i Comuni elbani, mente storica, sempre a caccia di nuovi documenti da recuperare per l’isola, ma cuore innovativo, come ci dice lei:

 Il mio lavoro non si limita alla cura e conservazione degli Archivi.  Come operatore culturale, sento di avere una grossa responsabilità nei confronti della società, per questo mi impegno a produrre cultura nel modo più semplice che mi è possibile, cioè facendo in modo che questa arrivi e penetri nel tessuto sociale attraverso qualsiasi mezzo e forma: dal libro alla rappresentazione teatrale, dalla mostra ad Internet.

Una passione per la storia e per la cultura che la porta continuamente sulle tracce di personaggi elbani che hanno lasciato il segno in un periodo. Su Capoliveri, come per il resto delle realtà, Gloria è sincera:

I personaggi sono molti, dire storici però è una parola grossa, forse è più corretto dire che diversi personaggi hanno contribuito a fare la storia del paese e qualcuno ha contribuito più di altri a fare la Storia con la S maiuscola.

Anche se qualche nome riesce a farlo, in particolare a proposito di Capoliveri:

Il mio lavoro mi porta costantemente a scoprire fatti sconosciuti.  La breve monografia che ho scritto con Silvestre Ferruzzi sulla chiesa scomparsa di San Mamiliano (che sorgeva nella piazza principale del paese) penso che abbia contribuito a ricostruire un piccolo tassello di storia locale. Così come il libro sul risorgimento elbano, “L’Elba s’è desta”, e in particolare il saggio storico che ha scritto Ornella Vai su Vincenzo Silvio, spero serva a ricordare personaggi “eroici” altrimenti dimenticati e a rinnovare il giusto orgoglio di appartenenza al territorio elbano.

Un orgoglio che per il paese è davvero alto se si torna indietro nel tempo e si pensa allo spessore politico che aveva:

Si può mettere in evidenza che Capoliveri, nel XIII secolo era il capoluogo dell’isola. Ce lo dice un documento contenuto nei Diplomi pisani, redatto il 12 maggio del 1290 a nome dell’Arcivescovo Ruggiero Ubaldini e rivolto ai Comuni dell’Elba con l’invito a presentare i falconi che dovevano all’arcivescovo pisano.

In un’isola che pare così piccola c’è tanta ricchezza storica, tanti racconti (legati a personaggi come, oltre al già citato Vincenzo Silvio, Giovanni Passannante, Pietro Gori e molti, molti altri) che svelano una realtà storica da scoprire. Per questo uno dei punti di interesse per chi volesse approfondire il passato dell’isola è a Portoferraio. Infatti:

La biblioteca foresiana di Portoferraio oltre ad essere piuttosto fornita su testi riguardanti la storia locale, dell’isola intendo, può fornire anche gli strumenti, sempre che si sappiano usare, per fare ricerche sulla stampa locale più antica. Per studiosi più specializzati, gli archivi, sia quello di Capoliveri, ma soprattutto quello di Portoferraio (che per un certo periodo storico raccoglie documenti riguardanti tutta l’isola) sono sicuramente ancora una fonte interessante di notizie.

 

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