“Capoliveri Haiku”, il premio internazionale di poesia giapponese alla ricerca di nuove strofe

 

Un momento del Festival Internazionale di Poesia in piazza La Vantina

Scade il 30 settembre il termine ultimo per consegnare cinque (massimo) poesie Haiku, una particolare tipologia di elaborati dalla lunga tradizione giapponese, da far partecipare al “Premio Internazionale Capoliveri Haiku“.

A differenza delle scorse edizioni, quella di questo anno ha come temi dedicati: il mare, i boschi, le miniere, i vigneti. Tutto in nome della cornice naturale che ospita da quasi dieci anni il festival della poesia.

Nato nel 2006 dalla più ampia cornice del “Festival Internazionale Le Voci della poesia“, voluto dall’amministrazione comunale e realizzato, curato da Giorgio Weiss e “Il Parnaso”.

Capoliveri Haiku ha portato sul territorio numerosi partecipanti, da ogni parte d’Italia e d’Europa. Da Messina a Pordenone, dalla Romania alla Svezia, centinaia di appassionati si sono sfidati a suon di sillabe in nome della passione per la cultura.

Ogni anno i vincitori della sezione Haiku, poesie composte da tre versi da 17 sillabe in sequenza 5-7-5 sillabe, vengo poi ospitati in alcune strutture ricettive del posto durante il mese di maggio.

Lo scorso anno a sfruttare l’ospitalità della cittadina capoliverese sono stati: Bruno Bonfanti (Italia, Genova), Brigitte Briatte (Francia, La Tronche), Veronika Grossinger (Austria, Muerzhofen), Jean Gualbert (Belgio, Auderghem), Rolad Halbert (Francia, Nantes) e Angela Lista (Italia, Pavia).

Un evento per promuovere il territorio, passando per la cultura, cercando versi e strofe da tutta Europa. Una sfida tra appassionati che riesce a raggiungere, ormai da anni, una grande partecipazione.

 

 

 

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