Tra passione e sacrificio: i Volontari della Protezione Civile Capoliveri

Stefano Luzzetti, secondo da sinistra, con alcuni volontari della Protezione Civile Capoliveri

Stefano Luzzetti, secondo da sinistra, con alcuni volontari della Protezione Civile Capoliveri (Foto NOVAC)

A Capoliveri, come del resto in tutta Italia, ci sono persone che, terminata la loro consueta giornata lavorativa, si cambian d’abito per dare un aiuto a chi ne ha più bisogno.

Stiamo parlando di tutti quei generosi volontari che ogni giorno, con tanta passione e anche duri sacrifici, spende parte del suo tempo libero nel dare una mano al prossimo.

Oggi vi parliamo dell‘Associazione NOVAC (Nucleo Operativo Volontario Antincendio Capoliveri) nata nel 1994 e iscritta dal 1996 al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.

Abbiamo incontrato uno dei suoi associati, Stefano Luzzetti, a cui abbiamo chiesto qualche informazione in più sull’attività di volontariato.

Stefano esordisce precisando che all‘Elba vi sono molti gruppi della Protezione Civile, attivi non solo sull’isola, ma anche sul territorio italiano:

Più volte ci siamo trovati assieme ai gruppi di Protezione Civile di Lacona e di Marciana Marina, una bella fetta di Isola d’Elba unita per dare un aiuto 

e mi ricorda un dialogo avuto con una signora soccorsa, la quale si meravigliava che persone dall’Isola d’Elba fossero venute ad aiutarla nonostante la lunga distanza:

Signora: Capoliveri? Ma è così lontano!

In azione a Marina di Campo (Foto NOVAC)

In azione a Marina di Campo (Foto NOVAC)

Fa strano venire da lontano, ma le persone sono ben viste da ogni luogo di provenienza e la gente se ne ricorda

Stefano mi racconta che, NOVAC negli ultimi anni, ha portato soccorso alle popolazioni alluvionate di Aulla, ha spalato fango recentemente in Maremma, ha aiutato i volontari durante il terremoto in Emilia Romagna e ha dato una grande mano agli isolani di Marina di Campo l’anno passato.

Mi confida che l’esperienza più difficile è stata sicuramente il terremoto:

Nel male preferisco l’acqua o il fango, sono cose che in qualche modo percepisci, puoi vedere e ti puoi rendere conto, il terremoto no, rimani immobilizzato, non sai da dove viene il pericolo, non lo puoi quantificare.

Il compito quotidiano di questo gruppo di volontari, circa una quindicina di persone tra cui tanti giovani, è di sorveglianza, con turni di vedetta e avvistamenti in particolare d’estate per prevenire gli incendi nei boschi.

Anche d’inverno le loro attività non sono da meno sull’isola, basti pensare che son loro, con i due fuoristrada in dotazione. che spargono il sale per le strade e perlustrano le zone tra la nebbia e, quando capita, la neve.

Tra gli alluvionati in Maremma (Foto NOVAC)

Tra gli alluvionati in Maremma (Foto NOVAC)

Per tutti coloro che fossero interessati al Volontariato, Stefano mi dice che le porte sono aperte per tutti, perchè c’è sempre qualcuno che ha bisogno di una mano.

Quindi se volete maggiori info vi consiglio di visitare il loro sito internet, dove è anche possibile iscriversi, o di chiedere amicizia sul profilo Facebook.

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